Manica di accoglienza di villa della regina
TIPO |
Concorso internazionale d’idee – 26° posto (A4 Partners in RTP con ing. Elisabetta La Rosa) |
CLIENTE |
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte |
LUOGO |
Torino (TO) |
ANNO |
2010 |
Concorso internazionale d’idee per la nuova manica di accoglienza di Villa della Regina a Torino. «Colui che si tiene lontano da ciò che è nuovo, per ritornare al passato, si trova nella medesima situazione nevrotica di colui che, identificandosi col nuovo fugge dinnanzi al passato. L‘unica differenza è che l‘uno è estraneo al passato e l‘altro all‘avvenire, ma entrambi fanno sostanzialmente la stessa cosa e cioè mettono insieme la limitazione delle loro coscienze invece che spezzarla con l‘opposizione dei contrari e costruire così uno stato di coscienza pura». (C. G. Jung, Presente e futuro, Torino, Bollati Boringhieri, 1957, pg. 56). Il nuovo involucro che serve a contenere spazi per la mente e per i servizi necessari alla funzione espositiva, diventa un elemento evocativo di un’antica preesistenza fondendosi con il giardino ed i percorsi esterni, creando nuovi punti di vista grazie alla posizione privilegiata che dalla collina si affaccia sul cuore della città. Invito a sua volta dato anche alla città stessa che dalla P.zza Vittorio Veneto di giorno intravede trasparenze evocative, di notte piacevoli giochi di luci che illuminano l’involucro della manica nuova al fine di incuriosire lo spettatore per una ricerca dei luoghi della memoria. La scelta progettuale si è rivolta verso materiali trasparenti utilizzati per una lettura innovativa dei volumi, creando una pelle di mattoni di vetro a ridisegnare la quinta scenica costituita dalla Citroniera seicentesca, al cui interno, quasi ad evocare una serra, troviamo la struttura in carpenteria metallica tamponata dal vetro strutturale qui impiegato “al contrario” per garantire un comfort dal punto di vista dei contenimenti dei consumi energetici, sfruttando la trasparenza del materiale. Tutto il progetto segue l’imput dell’utilizzo delle energie rinnovabili, in particolare grazie al pozzo esistente, un tempo di servizio al giardino, che viene reso visibile agli occhi del pubblico in accordo con l’intervento realizzato nella manica di collegamento esistente e che qui viene utilizzato come sorgente di calore. Attraverso la tecnologia a circuito aperto, dove si utilizza direttamente l’acqua di falda, si viene a creare un sistema di riscaldamento e raffreddamento con pompe di calore geotermiche che sfruttano il fatto che la temperatura del terreno, già a pochi metri di profondità, si mantiene costante durante l’arco dell’anno: durante l’inverno si trova a temperature relativamente più calde dell’aria stessa, durante l’estate la temperatura è più bassa di quella dell’aria. Questa scelta porta a diversi vantaggi sia dal punto di vista ambientale per l’assenza di emissioni di anidride carbonica e di inquinamento acustico, sia dal punto di vista architettonico perché gli spazi dedicati a tali impianti sono molto contenuti rispetto ai sistemi di riscaldamento e raffrescamento tradizionali. In quest’ottica per restituire uniformità e disegno armonico alla facciata ovest si è pensato di arretrare i volumi tecnologici esistenti, creando un porticato di accesso alla manica nuova, lastricato in pietra: salendo dal viale d’onore si creano prospettive aperte sulle vigne retrostanti e sull’ingresso trasparente dell’accoglienza di Villa della Regina. L’accessibilità per i diversamente abili è garantita dal giardino a parterres nord e dalla manica di collegamento esistente, sino a raggiungere il collegamento verticale dell’ascensore interno che porta alla terrazza panoramica in copertura, raggiungibile anche a piedi da un nuovo camminamento a gradini lungo il lato nord della nuova manica. L’interno è caratterizzato da una galleria funzionale che disegna una sagoma materica in cui sono racchiusi i diversi servizi: la biglietteria, il corpo di guardia, i servizi igienici e gli spogliatoi degli addetti, la sala riunioni ad uso esclusivo degli addetti ed il bookshop, quest’ultimo a chiudere la coda del solido che proprio qui diventa trasparente per svelare il contenuto ed invitare all’ingresso per la consultazione e gli acquisti. La struttura autoportante della galleria, rivestita di pannelli sagomati in materiale plastico, “nasconde” delle costole ribaltabili che all’occorrenza diventano sedute per proiezioni e meeting, appoggiandosi alla pavimentazione in legno della manica principale, dove lateralmente i locali tecnici esistenti sono mascherati tramite una parete in pannelli con funzione decorativa di finitura del cemento armato esistente, nonché con funzione di isolamento termo-acustico, fissati su montanti strutturali in acciaio. Lo spazio restante rimane volutamente libero, delimitato solo da piani ortogonali costituiti dal controsoffitto, dalle lastre di vetro strutturale e dai pannelli di rivestimento dei locali tecnici esistenti, per consentire esposizioni ed eventi, che diventano motivo di intrattenimento durante le attese prima delle visite guidate alla Villa della Regina, ma che diventano anche scopo per raggiungere il compendio fuori dall’orario di visita della residenza stessa, così come la caffetteria con postazioni multimediali situata in prossimità del bookshop, collocata tra i vani tecnici esistenti ed il blocco servizi igienici anch’essi esistenti. Da qui si sviluppa una scala di collegamento che porta ad un soppalco su cui trova posto il ristorante illuminato dalla copertura piana tramite pozzi di luce, che si affaccia con una balconata sulla manica di progetto. La luce, naturale ed artificiale, è un elemento fortemente voluto all’interno del progetto, proprio per esaltare la completa fusione dell’intervento con il sito circostante, fatto di vigne, giardini e aree boschive collinari durante il giorno, ed allo stesso tempo durante la notte creare un elemento caratterizzante la Villa della Regina attraverso l’illuminazione dell’involucro trasparente, allo scopo di rendere al meglio la rete visuale che è anche la rete fisica dei collegamenti, unendo le parti e rendendo chiari i percorsi. Considerando che il progetto si sviluppa in circa 920 mq di slp costruita alla quale dobbiamo sommare circa 1.200 mq di sistemazioni esterne comprensive della terrazza panoramica in copertura, dei camminamenti esterni e delle opere da giardiniere, nonché in aggiunta alle voci sopra elencate una quota a parte va considerata per la realizzazione dell’involucro in mattoni di vetro, l’impegno necessario in risorse economiche può essere valutato in maniera sommaria, calcolando un importo complessivo pari a circa 1.800.000 euro. |